Vorrei porre l’attenzione sulla questione relativa alle intenzioni
manifestate dal Governo, nella persona del Ministro Fornero, di
promuovere con la riforma del mercato del lavoro ancora in gestazione,
la crescita dell’occupazione femminile, così gravemente depressa nel
nostro paese.
In barba alle indicazioni dell’OMS sull’importanza dell’allattamento
esclusivo a richiesta fino a sei mesi, che deve rimanere la prevalente
forma di alimentazione del bambino fino all’anno di età, e
preferibilmente proseguire quando possibile fino ai due anni d’età, la
bozza di riforma del mercato del lavoro ci piazza dei comodissimi
voucher per coprire, in parte e non si sa esattamente come nella
pratica, le spese per il ricorso a una babysitter per chi non usufruisce
della maternità facoltativa. Vi inviterei a dare una lettura a questo
articolo:
Baby sitter vs congedo parentaleSicuri che non sia una trappola? – Sociale – l’Unità.
di Donata Gottardi, che sottolinea questa assurda contraddizione fra
bozza di riforma del lavoro e la tutela della maternità e della prima
infanzia.
Allo stesso tempo vi segnalo però anche un articolo più recente:
Verso quali politiche di conciliazione? Uno sguardo alla situazione italiana.
Oltre a fare una panoramica e uno storico riguardanti la conciliazione
lavoro-famiglia nel nostro paese, apre uno spiraglio per soluzioni
decisamente più concrete che, a quanto sembra, il Ministro per la
cooperazione internazionale e l’integrazione con la delega alle
politiche per la famiglia Andrea Riccardi
vorrebbe proporre come emendamenti alla riforma. Finalmente qualcuno
parla di obbligo di concessione del part-time temporaneo ai genitori che
ne facciano richiesta. Magari non se ne farà nulla nemmeno questa
volta, ma già che se ne parli è un buon inizio.
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