lunedì 23 marzo 2015

La mia città

Oggi sono stata a Milano per una visita medica. Sapendo che avrei finito entro la mattinata, mi sono presa il pomeriggio per fare due passi in centro.
Ogni tanto mi manca, non posso negarlo, ci sono cose per cui non tornerei mai indietro ma qualcosa mi manca. 
Mi manca camminare fra una folla di persone che hanno sempre fretta (IMPOSSIBILE che abbiate tutti, sempre, fretta) e creano correnti oceaniche in metropolitana.
Mi manca la sensazione di avere mille possibilità, in ogni frangente, di poter improvvisamente cambiare lavoro (forse una volta, ma mi piace ricordarlo così), di poter cambiare gusti alimentari e trovare sempre quello di cui ho voglia (oggi mi sento vegana crudista, domani mi va la grigliata di porco a colazione, dopodomani voglio cenare con un piatto di krapfen alla ciliegia, e posso farlo).
Mi manca l'intercalare tipico dell'Imbruttito ("Figa, addirittura la cartella?!?". Si riferiva al mio zainetto. Sei anni fa un bel vaffanculo volante non glielo levava nessuno. Oggi l'ho amato.).
Mi manca piazza Duomo con i giappi che si cospargono di mais per farsi i selfie coi piccioni sulle spalle (figa, ma non lo sai che ti prendi le zecche?!?).
Mi manca l'impressione di essere lì dove succedono le cose (non sempre le cose migliori, ma qualcosa succede sempre).
Mi manca il sushi buono che non devi andarti a cercare ingaggiando un detective.
Beh, basta, così, un filo di nostalgia.