martedì 27 marzo 2012

Contenitori per latte materno? Ecco come risparmiare

Chi di voi allatta avrà di sicuro periodicamente a che fare con il tiralatte. La mia nana la sera di addormenta presto e poi si sveglia a metà nottata per mangiare, quindi nel mezzo, verso mezzanotte, mi tolgo il latte per evitare di far passare troppo tempo e anche perché spesso mi scoppiano. Il latte che tiro (dai 90 ai 140 ml, dipende) lo devo necessariamente stoccare e congelare nei sacchettini per latte materno della Medela, che è l'unica marca che li produce in Italia a parte una farmacia online che vende i suoi, che peró costano uguale, quindi tanto vale andarseli a prendere da Prenatal una delle cinque sei volte al mese che mi ci trovo a passare.
I sacchetti della Medela (vedi foto) tengono al massimo 150 ml di latte, come i mini biberon che si usano con il tiralatte della stessa marca. Hanno una parte scrivibile dove annotare la data di produzione del latte e la quantità esatta. Una chiusura di plastica sigilla ermeticamente il sacchetto, che puó essere messo in freezer anche in orizzontale, o se si preferisce in verticale (una volta riempito sta in piedi). Se usate come me un tiralatte Medela, potete pompare il latte direttamente nel sacchetto senza passare per il travaso da biberon, grazie alla linguetta di carta che serve per fissare il sacchettino al tiralatte. (vedi foto). Un consiglio: non fatelo. È complicato tenere il tiralatte senza il biberon, e poi sembra che si debba rovesciare da un momento all'altro.
Molto utili, facili da usare, niente da dire. A parte una piccolezza. Che una confezione da 20 pezzi costa 20 euro. Si, avete capito bene, per stoccare 100 ml di latte prodotto gratuitamente devo spendere 1 euro. Assurdo.
Qualche mamma usa i barattolini degli omogeneizzati, ma sono troppo ingombranti in freezer. Altre i sacchetti del gelo, ma poi voglio vederti a svuotarli nel biberon senza fare danni.
Insomma, pensa che ti ripensa a come risparmiare anche su questo, visto che sono tirchia e in più questo mese ho preso l'ultimo stipendio pieno prima della facoltativa, mi sono ricordata che a differenza del sito italiano (al quale sono abbonata con il servizio Prime), Amazon .fr, .UK e .de ha anche la sezione salute e bellezza, dove vendono anche articoli per neonati,dai pannolini alle creme. Insomma, per farla breve ho spulciato per trovare la soluzione più economica, e su Amazon.fr ho trovato i sacchetti della Lansinoh.
Sono più lunghi dei sacchetti Medela, sono graduati fino a 180 ml. Di una plastica più flessibile, hanno in più due chiusure ermetiche, una sopra l'altra così se la prima non è ben chiusa ci pensa la seconda. E, dulcis in fundo, con 17 euro mi compro 50 sacchetti incluse le spese di spedizione dalla Francia. Il corriere consegna il 3-4 giorni lavorativi dalla spedizione. E non devo nemmeno usare la benzina per andare fino alla Prenatal. In sostanza passiamo dal prezzo di 1 euro a sacchetto più la strada per andarli a comprare, a 34 cents e mi arrivano direttamente a casa. E se non ve ne servono 50, c'è anche la confezione da 25, con il prezzo siamo li.
Bisogna ingegnarsi. Se avete altri suggerimenti per risparmiare sui prodotti per bambini acquistandoli su siti stranieri, aspetto i vostri commenti!

In pigiama

I primi tempi con la nana neonatissima, la mia prima preoccupazione del mattino era: riusciró a lavarmi e a vestirmi? Si, perché l'abitudine ad essere scattante e rapida e pronta nell'armatura da ufficio in mezz'ora era l'abitudine fino a pochi mesi fa, e lo stereotipo della neomamma con i capelli unti e la vestaglia e il bimbo piangente fra le braccia stanche, diciamocelo, è la figura mentale che tutte le donne temono prima di avercelo davvero, questo benedetto nano. Poi ti ritrovi una mattina a casa durante il congedo di maternità, dopo un weekend passato fra il super, la Prenatal (tappa obbligata del weekend), il parco, la piazza, i nonni...e ti dici: ma a me, questa mattina, chi me lo fa fare di vestirmi? Allora prendo la nana bella caldiuccia e assopita e piena di latte e la calo nella carrozzina, metto la modalità silenziosa e mi accoccolo nella copertina sul divano a godermi il silenzio. Perché molto presto questo mi mancherà, e molto.

lunedì 26 marzo 2012

Recensione: pannolini a confronto, Huggies Unistar VS Huggies New Born

Con la maternità a casa sono diventata cosi larva che i pochi momenti liberi che ho durante la giornata (o meglio, IL momento libero, dopo cena quando la nana si spera che dorma) li passo ad escogitare maniere per risparmiare sui pannolini. Perchè per chi come me allatta solo al seno le voci di spesa più importanti sul mese sono i vestiti della nana (e parleremo anche di questo) e i pannolini, che non so voi ma in casa mia vanno via come l'ostia alla messa di Natale.
Il problema me lo sono posto quando la nana ha avuto a solo un mese di vita, la dermatite erosiva da pannolino. Il mio pediatra non ama molto prescrivere medicine ai nani, io non amo darne alla mia se non ce n'è bisogno (c'è feeling fra me e il dottore!) e quindi le disposizioni sono state di cambiarlemil pannolino a ogni puzzetta, che considerato che al tempo la faceva grossa circa otto volte al giorno significa una decina o più di cambi. Praticamente non facevo altro che cambiare pannolini e cacciare fuorimlamtetta di giorno e di notte. Che meraviglia.
La nana è nata di due chili e sei. Piccina piccina. Il primo mese abbiamo dovuto usare i pannolini per prematuri perchè la taglia uno era enorme. Al tempo prendevo i Pampers Micro perchè non sapevo che ce ne fossero altri, come gli Huggies Little Snugglers, con i quali avrei di sicuro risparmaito qualcosa. Comunque ho cominciato la ricerca epica di pannolini decenti ma economici da usare solo di giorno. Ancora oggi uso i Pampers Progressi di notte e fuori casa, spendo qualcosa in più ma a volte il rivestimento a nido d'ape ti salva la vita.
Ho cominciato ad usare gli Huggies Unistar, e poi ho scoperto gli Huggies Newborn.

Innanzitutto parliamo delle taglie. Non si capisce perchè gli Unistar siano praticamente di una taglia in meno di tutti gli altri pannolini, cioè a parita di taglia, gli Unistar vestono una taglia in meno. Per esempio ora la nana veste una taglia due dei Newborn e dei Pampers, ma una taglia tre degli Unistar. Strano che ciò succeda anche fra pannolini della stessa marca...mah.
I Newborn, come si evince dal nome, vestono solo la taglia uno (da due a cinque chili) e la taglia due (da quattro a nove chili). Non posso ancora testimoniarlo visto che la nana veste ancora taglia due, ma da quel che ho capito dallamtaglia tre cambiano nome e diventano Huggies Natural Fit, presto vi saprò dire se sono uguali e cambia solo la taglia oppure se ci sono differenze sostanziali.
INewborn sono fatti di cotone biologico, quindi se siete fissate con queste cose...di sicuro usate i ciripà e quindi questa trovata del cotone bio a mio parere è priva di senso.
Esteticamente io trovo più carini gli Unistar. Sono bianchi con decori azzurri e verdi, e davanti hanno Pippo, ve lo ricordate l'ippopotamo di quando nei compianti anni ottanta ancora si chiamavano Lines? Ecco, quello, bellissimo. I Newborn sono bianchi con dei disegni giallini beige quasi trasparenti di Winnie the Pooh, che a me francamente ha anche stancato un attimino lui e tutti i suoi amici del bosco dei sette acri, si chiama cosí?
La consistenza degli Unistar è un po' plasticosa all'esterno, non molto piacevole, ache perchè scricchiolano un po' tipo carta. All'interno la parte assorbente è liscia, mentre nei Newborn ha dei segno tipo reticolo, ma nulla a che vedere con il nido d'ape dei Pampers, secondo me è li solo per fare un po' di scena. Entrambi hanno le barriere per la pupù che funzionano benissimo, fermo restando che barriere, nido d'ape o muro di mattoni, quando deve strabordare straborda, anche se le metto il pannolino a tenuta stagna in neoprene o la muta da palombaro. La pipì la assorbono egregiamente tutti e due. Un punto a favore dei Newborn è l'elastico sulla chiusura in vita, che permette di regolarla, non troppo stretto ma nemmeno largo, fa tutto l'elastico. Prezzo: siccome io sono tirchia e ho la fissa della caccia al prezzo più basso, ho calcolato il prezzo a pannolino, visto che i formati delle confezioni sono diversi. Gli Unistar vengono circa 16 cents a pannolino, contro i 19 circa dei Newborn. Non una differenza abissale quindi, potendo scegliere preferisco i Newborn per via dell'elastico, anche se li trovo un po'troppo sgambati, mi danno un po'fastidio esteticamente. Ma sono più funzionali. I Pampers, mi dispiace, restano sempre i migliori, e i più cari. A breve proverò, e recensirò, i famosi Toujours della Lidl, di cui tutti parlano un gran bene, ma che non ho ancora provato.

domenica 25 marzo 2012

Congedo di paternità obbligatorio. Di cosa stiamo parlando?

Care mamme in maternità che dopo mesi di stipendio ridotto al 30% e tre buchi aggiuti alla cintura in conseguenza di ciò, fra qualche mese rientrerete a lavoro iniziando una vita frenetica fatta di nonni fulltime, babysitter da valutare, asili nido che ci prosciugano il conto in banca, la spesa, il cane, il gatto, il marito in trasferta dieci giorni al mese, la tassa sull'immondizia che per pagarla devi chiedere la cessione del quinto, la ricrescita e la mancanza materiale di tempo per il parrucchiere, la caccia ai pannolini meno cari, lo svezzamento, gli straordinari, il capo misogino e la collega single stronza e insensibile, e ognuna aggiunga le sue miserie a questa lista. Mamme, vi domando, in tutta sincerità: ma tre giorni di congedo di paternità obbligatorio per i vostri compagni, in tema di conciliazione fra lavoro e famiglia, che diavolo vi cambiano? Fatemi capire qual'è il passo avanti. Conciliazione è non dover mandare i bambini al nido a tre mesi perchè non si riesce a sopravvivere con uno stipendio più il trenta percento di un altro stipendio da fame. Conciliazione è poter ottenere il part time temporaneo fino ai tre anni del proprio bambino per non sparire dalla sua vita per dieci ore al giorno nei momenti in cui ha più bisogno di voi. Conciliazione è non rischiare di finire a riordinare l'archivio perchè qualcun altro ha preso il tuo posto mentre contribuivi con il sangue alla conservazione della specie. Cos'è la conciliazione per voi, mamme della rete?