lunedì 23 marzo 2015

La mia città

Oggi sono stata a Milano per una visita medica. Sapendo che avrei finito entro la mattinata, mi sono presa il pomeriggio per fare due passi in centro.
Ogni tanto mi manca, non posso negarlo, ci sono cose per cui non tornerei mai indietro ma qualcosa mi manca. 
Mi manca camminare fra una folla di persone che hanno sempre fretta (IMPOSSIBILE che abbiate tutti, sempre, fretta) e creano correnti oceaniche in metropolitana.
Mi manca la sensazione di avere mille possibilità, in ogni frangente, di poter improvvisamente cambiare lavoro (forse una volta, ma mi piace ricordarlo così), di poter cambiare gusti alimentari e trovare sempre quello di cui ho voglia (oggi mi sento vegana crudista, domani mi va la grigliata di porco a colazione, dopodomani voglio cenare con un piatto di krapfen alla ciliegia, e posso farlo).
Mi manca l'intercalare tipico dell'Imbruttito ("Figa, addirittura la cartella?!?". Si riferiva al mio zainetto. Sei anni fa un bel vaffanculo volante non glielo levava nessuno. Oggi l'ho amato.).
Mi manca piazza Duomo con i giappi che si cospargono di mais per farsi i selfie coi piccioni sulle spalle (figa, ma non lo sai che ti prendi le zecche?!?).
Mi manca l'impressione di essere lì dove succedono le cose (non sempre le cose migliori, ma qualcosa succede sempre).
Mi manca il sushi buono che non devi andarti a cercare ingaggiando un detective.
Beh, basta, così, un filo di nostalgia.

mercoledì 11 luglio 2012

Mooncup: la rivoluzione mensile

Dopo l'inizio dello svezzamento completo della pupa, puntuale come la morte è arrivato il capoparto, dopo quasi sette mesi, di cui cinque e mezzo di allattamento esclusivo.
Era da prima di rimanere incinta che ci pensavo. Recensioni entusiastiche di donne felici di non dover più lottare con bustine dai mille colori, applicatori, fili che penzolano come interruttori di abat-jour dalle nostre zone intime. E così prendo il coraggio, vado in un negozio bio e la compro, la Mooncup, quella originale.
Trattasi di un cappuccio di silicone a forma di imbuto che si inserisce nella vagina e raccoglie, tenendolo non a contatto con il corpo, il sangue mestruale. Ha una piccola propaggine zigrinata che serve ad aiutarci nell'operazione di rimozione, la cui lunghezza va regolata per adattarsi alla comodità di ogni singola utilizzatrice. Una volta indossato è come non avere più nulla addosso, si svuota molto meno spesso di quanto si cambia un assorbente interno perché è molto capiente, esiste in due misure, una adatta alle under 30 che non hanno ancora avuto figli, una per noi nonnette over 30 o per chi ha già partorito.
Va lavata con sapone e fatta bollire prima e dopo il ciclo, per evitare la proliferazione di batteri. È igienica, comoda ed ecologica.
In commercio ne trovate di svariati tipi, se la comprate in negozio costa un po' di più (io l'ho pagata 36 €), ma forse in internet la si trova anche a meno.
La Mooncup è la prima ad essere nata, di ideazione e fabbricazione inglese. Poi sono arrivati i cloni, che non ho mai provato, ma dei quali si parla altrettanto bene in forum e siti femminili.
Di seguito foto e link dell'originale.
Ciao care!

http://www.mooncup.it/

domenica 3 giugno 2012

Ragadi al seno? Mamma, ho la soluzione!

Ciao mamma. Non la mia mamma, tu che stai leggendo questo post con i capezzoli all'aria, le occhiaie peggio di zio Fester e la collezione di vari oli Vea, Mister Baby, Avent e così via sul comodino, che continui a spalmare copiosamente (e se ti hanno consigliato male in farmacia anche a togliere prima di ogni poppata, così anche quel poco di tessuto cicatriziale che si era formato nelle ultime due ore te lo giochi in un colpo). Proprio tu. Ti racconto delle mie ragadi, e di come me ne sono liberata in una notte, dopo un mese e mezzo di pianti con testate al muro per non urlare a ogni poppata, quindi circa dieci volte al giorno.
Io sono uscita dall'ospedale già con le ragadi. Hanno iniziato a sanguinarmi già prima della montata lattea. Ora lo so, il motivo come sempre accade è stato un mix di un attacco sbagliato e di una mia particolare sensibilità della pelle, che forse si poteva prendere in tempo se qualcuno in ospedale mi avesse calcolata, ma lasciamo andare le polemiche e veniamo al sodo. Faceva così male che più di una volta sono stata tentata di mollare tutto e passare all'artificiale, invece ho stretto i denti, sopportato e pianto in silenzio, sempre però cercando una soluzione, che forse potrebbe salvare l'allattamento a qualcuna di voi.
Ho iniziato con i paracapezzoli d'argento. Sono ottimi da mettere sotto il reggiseno nel primo periodo quando anche chi non soffre di ragadi ha i capezzoli molto sensibili e non ama il contatto con la stoffa. Il problema per me era che perdevo latte, e quando questo si asciugava, essendo zuccherino me li appiccicava al capezzolo, così togliendoli faceva effetto ceretta sulla mia pelle già martoriata, e ciò non va. Quindi li mettevo con un filo di crema Mister Baby Top Ragadi, fresca, leggermente profumata e soprattutto commestibile, che quindi non va risciacquata prima della poppata e che per questo consiglio, anche se non è una soluzione al problema mi ha dato sollievo più di una volta. L'olio Vea invece l'ho trovato ottimo per le irritazioni da pannolino, ma sul seno appiccica un po' troppo a mio parere.
Tutte mi dicevano: "Devi tenere il seno all'aria!". Ma come? Come si fa se si è da sole con il pargolo tutto in giorno? Ogni volta che per sbaglio qualcosa sfiora il seno è un urlo, la notte devi dormire come il conte Dracula nella bara che appena ti giri cominci a colare latte e se strisci contro un lenzuolo ti svegli per il male. Mi sono arrovellata il cervello. Mi dicevo, esisterà qualcosa che tiene i capezzoli all'aria pur riparandoli dal contatto con l'esterno? E pensando alle conchiglie raccogli latte, ho trovato questo prodotto geniale della NUK. Le chiamano appunto conchiglie raccogli latte, ma sono molto di più. Un set che contiene due dischetti di silicone con un foro in mezzo, due conchiglie raccogli latte da montarci sopra, ma anche due conchiglie aerate, quindi con dei fori sopra, da montare e da portare sotto il reggiseno. In pratica il capezzolo sta protetto sotto queste campane di plastica ma non tocca da nessuna parte. Io le ho portate un giorno e una notte, e la mattina, quando per la prima volta ho attaccato la bimba al seno senza piangere dal male, ho pianto dalla gioia. Poi le ho riutilizzate ogni volta che il capezzolo mi si irritava anche solo leggermente, e in una notte tornava tutto a posto. Perchè come si dice, una volta fatto il callo poi non senti più niente!

Sito ufficiale NUK


domenica 13 maggio 2012

Abbigliamento premaman, prima parte: dove comprare (negozi) e non spendere un capitale

Oggi per la prima volta, dopo una settimana di sfrantecamento esagerato e di pianti serali interminbili alla Via col vento, ho provato a usare con la piccoletta il metodo di tata Lucia per farla addormentare: metti giù, piange, tira su, coccole, calmala, rimettila giù, piange e così via. Alla dodicesima ripresa le ho dato la tetta. Poi si è addormentata, poi si è risvegliata, allora le ho tolto il sacco nanna di spugna e ora dorme beata. Sarà forse forse che aveva caldo? Mah, vedremo domani.

Comunque finalmente trovo il tempo per scrivere di questo argomento che tanto mi è stato a cuore nei mesi passati, ovvero di come trovare abbigliamento premaman da tutti i giorni senza prendere un aereo per Londra e senza spendere un capitale.
Allora, vi anticipo la mia esperienza. No ho avuto un pancione esagerato, quindi qualche abito da civile tipo maxi maglie e maxi canotte ho potuto mettermelo fino alla fine. Ma qualcosa ho dovuto comprarmi, considerando anche che ho lavorato fino all'inizio dell'ottavo mese e quindi dovevo andare in ufficio in modo decoroso.

Cominciamo dai negozi reperibili nei centri commerciali, o comunque catene abbastanza diffuse, con relativi link ai siti internet:

-KIABI: megastore di abbigliamento per famiglie, lo trovate nei parchi commerciali. Di buono c'è che in internet oltre allo shop online trovate tutto ciò che hanno anche nei punti vendita, quindi potete farvi un'idea prima di sprecare il viaggio. Io ci ho comprato un paio di magliette basic e i leggings premaman che ho praticamente consumato durante l'estate. Li mettevo con una camiciona premaman per andare in ufficio o con le canotte stile impero lunghe per il tempo libero. Comunque l'assortimento è molto vario, soprattutto in estate. La qualità è mediocre, ma finita la gravidanza vorrete cospargere tutto di benzina e dargli fuoco in mezzo al salotto, quindi non spendeteci troppo, questo è il mio consiglio.Io ci compro anche un sacco di intimo e abbigliamento basic per la pupetta, quando non trovo una cosa specifica in giro, lì c'è sempre.

-H&M: qui il reparto premaman è un po' ridotto, ma ci sono cose davvero carine. Io ho comprato una maglia bicolor e due camicie, una azzurra e una bordeaux, perfette per l'ufficio. Hanno poco ma di tutto, anche le collant premaman che sono praticamente introvabili, e l'intimo. Hanno anche reggiseni e magliette da allattamento di un cotone molto buono a prezzi molto ragionevoli. Sul sito internet trovate una parte della collezione del momento con i relativi prezzi, ma non c'è lo shop online. Sottolineo anche che il premaman non è presente in tutti i punti vendita, quindi informatevi prima di fare la vasca.

-Oviesse: qui non spreco parole. La scritta premaman ad indicare il reparto c'è, ma poi si trovano solo pantaloni con la coulisse e camicioni da taglie forti, quindi dico: non prendeteci in giro che già così imbalenite non sappiamo come girarci (letteralmente), e inoltre non fateci perdere tempo perchè essere in attesa non significa averne da buttare. Nemmeno vi metto il link perchè non ne vale la pena.

-Prenatal: nulla da dire, qui hanno davvero cose carine. Più che per il basic io lo terrei in considerazione per l'abbigliamento un po' più ricercato, trovate un po' tutti gli stili, dall'abitino romantico ai jeans con anche un buon assortimento di pigiami e soprattutto l'intimo, slip con sostegno per la pancia e reggiseni rinforzati, cotone e microfibra, tinta unita, pizzo e fantasia, insomma un po' di tutto. I prezzi sono un po' più alti rispetto a Kiabi e H&M, e purtroppo devo dire che anche se si trovano cose più interessanti la qualità non vale sempre ciò che sis spende, seppure non esagerato.Sullo shop online trovate parte della collezione che trovate nei punti vendita.

A breve la seconda parte, con un elenco di siti internet per i vostri acquisti di pancia!


venerdì 11 maggio 2012

Le “non abbastanza mamme” che allattano pochi mesi e usano il lettino

Vi linko quest'articolo interessante di Vanity Fair che parla di estremi: dal metodo Estevill al co-sleeping passando per l'allattamento ad oltranza.

Le “non abbastanza mamme” che allattano pochi mesi e usano il lettino

Il mio punto di vista? Sarò sintetica perchè oggi la nanetta mi ha fatto passare una giornata allucinante. Il metodo Estevill è una barbarie e nega ai piccoli l'unica cosa di cui hanno davvero bisogno: il senso di sicurezza. Mia figlia è allattata esclusivamente al seno e ha cinque mesi, da due dorme tutta la notte o al massimo si sveglia una volta per mangiare. Come ho fatto? Punto primo: non ha mai dormito nel lettone, nemmeno sa cosa significa (e questo vi dice anche cosa ne penso del co-sleeping). Punto secondo: da quando aveva due mesi la culla è stata trasferita nella sua stanza. Il risultato è che NOI non disturbiamo LEI mentre dorme beata, ed è da lì che ha cominciato ad eliminare i risvegli notturni. Chiaro che se si sveglia non le nego nè le coccole nè il latte, ma quando ha finito di poppare il papà la prende e la riporta in camera sua. E funziona.

giovedì 10 maggio 2012

Come fare a: fare domanda di congedo di maternità obbligatoria

Ed eccoci qui, al senso pratico che vi avevo promesso. Ecco il primo tutorial, per le mamme in attesa. Vi spiego come districarvi nella matassa delle domande di maternità, cominciamo con quella obbligatoria per le lavoratrici dipendenti. Per il momento tratterò soltanto il caso più semplice e comune, che è stato anche il mio: lavoratrice dipendente che deve inserire la domanda di maternità obbligatoria.

Primo punto: le tempistiche
La domanda tecnicamente potrebbe essere inoltrata anche il giorno prima dell'inizio del congedo, che inizia due mesi esatti prima della data presunta del parto. Ovviamente dovrete farlo prima, anche perchè come spiegherò la procedura richiede qualche giorno per chi non ha mai utilizzato in modo dispositivo il sito dell'INPS, la richiesta del certificato di attestazione della gravidanza al ginecologo, e poi il tempo tecnico perchè possiate far pervenire una copia della domanda al datore di lavoro, perchè non tutti hanno l'ufficio personale accanto al proprio. Consiglio quindi di muoversi circa un mese prima (significa tre mesi prima della data presunta del parto).

Secondo punto: l'attestazione di gravidanza
Un ginecologo privato non può rilasciare questo tipo di certificazione, a farlo dovrà essere un medico del servizio sanitario nazionale, che significa un medico dell'ospedale o anche il medico di base. Normalmente l'attestazione viene fatta dopo una visita in ospedale, se il vostro ginecologo lavora anche in ospedale o al consultorio potrà darvi un appuntamento e pensarci lui a farvi avere il certificato, che deve riportare la data presunta del parto. Altrimenti rivolgetevi comunque al vostro ginecologo che vi indicherà la procedura corretta.

Terzo punto: ottenere il codice dispositivo del sito dell'INPS
 Dal 1 ottobre 2011 le domande di maternità possono essere presentate unicamente per via telematica. Questo si configura come una sicura semplificazione per l'Istituto, ma per le future mamme è una complicanza ulteriore, perchè oltre che inserire la domanda per via telematica è comunque opportuno, sebbene non necessario, recarsi in una sede INPS a consegnare la documentazione cartacea ottenuta dalla procedura. In realtà questa ultima fase si potrebbe evitare con l'invio di una raccomandata A/R, ma francamente io non mi fido, e l'unico modo per ottenere una ricevuta è andare di persona a consegnare il tutto. Ma veniamo al dunque. Alla spedizione della tessera sanitaria, dovrebbe seguire la ricezione via posta di un'altra lettera con la quale l'INPS ci invia la prima parte del PIN per i servizi online. Se l'avete persa, o non vi ricordate di averla ricevuta, potete fare richiesta di invio a questo link, compilando un semplice form.
Ricevuto a casa il PIN, dovrete collegarvi a quest'altro link e seguire le istruzioni, con anche la tessera sanitaria alla mano, perchè la seconda parte del PIN è sul retro della stessa. Così facendo otterrete un ulteriore PIN che vi serve però solo per consultare i vostri dati sul sito. A partire da questo è possibile convertirlo in PIN dispositivo, che vi permetterà di inserire le vostre domande online. Per completare quest'ultimo passaggio, cliccate qui. Compilando un ulteriore form online verrà avanzata la richiesta di conversione del PIN in dispositivo. Al termine della procedura verrà generato un modulo che dovrete stampare, firmare e inviare via fax al numero che vi verrà indicato oppure scansionato e inviato con un apposito form online. Normalmente per questa procedura di conversione ci vogliono circa due giorni, il tempo di inviare il tutto e attendere che qualcuno verifichi la vostra firma e converta il codice.

Avrete sudato, ma alla fine ce la farete.



Quarto punto: inserire la domanda
Eccoci all'inserimento vero e proprio della domanda. Sul portale dell'INPS cliccate sul seguente percorso Servizi online->Servizi per il cittadino, e vi ritroverete sulla schermata di autenticazione, dove l'accesso si effettuerà con codice fiscale e PIN. Una volta dentro, troverete un menu dal quale selezionerete la voce Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito, e dal menù a sinistra della schermata successiva Maternità->Acquisizione domanda->Congedo di maternità/paternità->Dipendenti. A questo punto seguite l'inserimento guidato compilando i campi richiesti quanto più accuratamente possibile. Specifico una cosa importante e per nulla intuitiva. Quando arrivate al punto in cui vi viene richiesta la data presunta del parto e richiedete il calcolo automatico del congedo, vi viene mostrato solamente il periodo che va dall'inizio del congedo alla data presunta. Questo perchè non sapendo ancora esattamente quando partorirete il calcolo viene fatto solo per i primi due mesi di congedo pre parto. La ragione di questo è che se partorite prima della data presunta, la decorrenza dei tre mesi di congedo post parto viene comunque calcolata come se aveste partorito a termine, cioè dalla data presunta. Se invece andate oltre termine, vi vengono calcolati i tre mesi a partire dalla data effettiva di parto, quindi in sostanza vi vengono dati dei giorni aggiuntivi. Completata la procedura finrete su una schermata dove vi verrà permesso di stampare due .pdf. Uno è la domanda compilata da firmare, l'altro è la ricevuta di inserimento della domanda stessa. Stampatene tre copie per ciascuno. Una copia della domanda insieme a una copia della ricevuta e all'originale del certificato medico dovrete consegnarli all'INPS in busta chiusa, busta sulla quale dovrete riportare un codice di protocollo che troverete sul .pdf della ricevuta. Voi terrete per voi una copia della domanda, una della ricevuta stampata via internet, una fotocopia del certificato medico che non si sa mai, e la ricevuta di consegna del malloppo che vi daranno allo sportello quando consegnerete il tutto, insieme ad un modulo per autocertificare la nascita del bimbo che vorranno ricevere via fax quando inserirete la domanda di proseguimento del congedo, dopo la nascita del pargolo (alcuni invece vorranno che andiate di persona alla sede dell'INPS per consegnare una copia del certificato di nascita, ogni ufficio la vede a modo suo). Il datore di lavoro vorrà invece ricevere solo copia della domanda e della ricevuta (il certificato medico glielo avete già consegnato quando siete rimaste incinte).



Finalmente avete finito!
Siete contente? Ora vi ci vuole una settimana di ferie per smaltire lo stress.

E quando nasce il pargolo?
Quando nasce il frugolino, dovrete tornare nel sito allo stesso identico percorso che vi ho indicato sopra, inserire una nuova domanda, dove però questa volta inserirete i dati per il congedo post nascita, con anche i dati del bimbo (fatelo quando avete già ricevuto il codice fiscale del pupo, e comunque non oltre 30 giorni dal parto), stamparla per voi e per il datore di lavoro insieme alla solita ricevuta, e comunicare all'INPS in via ufficiale la nascita, con un'autocertificazione mandata via fax o consegnata, oppure con un certificato di stato di famiglia\nascita, questo ve lo deve specificare la sede INPS di competenza.

Per ora ci fermiamo qui. Quando mi riprendo da questo papiro, posto anche come richiedere i congedi parentali, che è un'altra storia ancora.

Disclaimer
Specifico che questo tutorial è solamente un sunto della procedura da me personalmente eseguita, per ottenere le informazioni esatte ed ufficiali su come funziona, sia a livello normativo che procedurale, dovete consultare il sito dell'INPS al seguente link:

Portale Inps-Maternità obbligatoria

 Non mi ritengo responsabile di alcuna omissione nella procedura che dovesse derivare dalla sola consultazione del post, anche perchè a seconda del momento in cui lo consultate potrebbero essere cambiate procedure, normativa e link. L'unica fonte ufficiale e attendibile di informazioni in merito è il portale INPS.

Se questo tutorial vi è piaciuto o meno, se qualcosa non è chiaro, insomma, per qualsiasi cosa, commentate e vi risponderò!


Febbre post-vaccinale…

Ieri richiamo del vaccino esavalente più pneumococchi e meningococchi vari. Come al solito io non ho dormito la notte al pensiero che portavo la mia creatura così faticosamente e dolorosamente partorita a farsi trafiggere da due aghi (molto piccoli per la verità, ma ai miei occhi grossi come degli spiedi), deliberatamente e soprattutto a tradimento. Esatto, non avete anche voi la sensazione di tradire i vostri piccoli, che sgambettano con quei piedini cicciottelli sul lettino dispensando sorrisi ora alla pediatra, ora all’assistente sanitaria, ignari dell’imminente dolore che gli toglierà il fiato? Ebbene, la piccola ha accennato appena a un piantino, io ho strizzato gli occhi, completamente paralizzata dal dolore. Eppure gli aghi non mi hanno mai dato alcun fastidio, e a quanto pare a mia figlia ancor meno che a me.
Comunque, da ieri sera la piccola ha una febbriciattola fastidiosa. Anche questa volta pare che dia più fastidio a me che a lei lei è semplicemente più sonnolenta e vuole più coccole. Si, perchè credete che possa permettermi di postare alle undici del mattino? Perchè con la tachipirina e la febbriciattola, la peste dorme.
E i vostri bimbi come reagiscono ai vaccini? E voi che fate?